31.3.14

L'imposta di consumo (消費税・しょうひぜい)

Non sapendo come si chiama in italiano, ho tradotto che è l'imposta di consumo,
il nostro "Syouhi zei".
Dopo tantissime discussioni da anni il governo hanno aumentato queste tasse
dal 5% al 8%..... da oggi, il primo aprile 2014.
Cosa cambia nella vita ?

Non pagherai più Yen 105 al cento yen shop ma Yen 108.
Non pagherai più Yen 1.050 per un pranzo ma Yen 1080.
Non pagherai più Yen 10.500 per una notte in hotel ma Yen 10.800.

etc...

Fino qui, non sembra un gran peso, ma per chi deve comprare un immobile, la macchina
e tante altre cose costose, questo 3 % in più è significativo.

Ma, ricordate come hanno fatto in questi 2 - 3 anni in Italia ?
Non ho fatto in tempo di ricordare che I.V.A era 21 %, è aumentato ancora al 22 %!!!
Non hanno messo tempo, è stato così veloce..




Invece in Giappone, l'idea di aumentare l'imposta di consumo c'era già da 3 anni circa,
se non 5 anni...  Dopo che hanno definitivamente deciso, aspettavano di applicare
circa 6 mesi, quindi chi ha dovuto comprare le cose costose, potevano comprare
prima.

Ma nonostante l'aumento delle tasse, tanti negozianti hanno mantenuto il prezzo, oppure
hanno aumentato solo un po', non esattamente 3 %.

Chi viaggia in Giappone ,quindi, dovrebbe essere attento a vedere il prezzo sulle cose
se "incluse le tasse " oppure " non incluse le tasse ".
Tanti prodotti che hanno i prezzi sopra scritti non incluse le tasse, alla cassa aggiungono
8 % del prezzo.
Questa confusione è dovuta dalla legge che permette di scrivere i prezzi
"senza tasse" fino al 31 marzo 2017, per via di questo cambiamento.

In Giappone, se deve cambiare qualche legge c'è il periodo lunghissimo di preparazione.
per questo, la gente si può preparare psicologicamente e di conseguenza accetta
abbastanza bene il cambiamento.

Per quanto riguarda la storia dell'imposta di consumo, la prima volta che è entrata in vigore era nel 1989, le tasse erano 3%. Poi nel 1997 è aumentata al 5%, e da oggi è 8%.


Non è male come il tempo, no ?

Io personalmente, penso che queste tasse sono giuste da aumentare, ( se è necessario ovviamente )
perché è pari ai tutti e non è possibile evadere.

Differenza dal I.V.A che ci sono in Europa è questa è 8% su tutto, non dipende da prodotto.



Quindi, da oggi in poi aumenteranno gli spiccioli nella tasca!

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27.3.14

相づち(AIZUCHI=risposta di supporto )

Quando parlano i giapponesi AIZUCHI è molto importante.
In italiano si chiama ( ho trovato la traduzione letterale così, ma mai sentito dire)
la risposta di supporto, che di solito consiste dal "suono" di tipo "humhum".

Questo è anche il tema della ricerca linguistica, ma qui ovviamente
non parlo delle cose complicate, dico solo che,
gli europei di solito usano meno "aizuchi" nella conversazione che i giapponesi.

Se vedete un pezzo di intervista del programma giapponese senza audio,
notate anche che si usa molto il gesto del cenno, scuotendo la testa verticale.

Per esempio ,

https://www.youtube.com/watch?v=eWq4WCxYgFg

Questo programma è famosissimo , si chiama " Tesuko no heya" , la conduttrice
"Tetsuko" parla con qualcuno famoso, ogni giorno per 30 minuti.

Allora, adesso con l'audio ( se qualcuno capisce la lingua ) provate
a sentire che dice quando uno ascolta quell'altro.






"sou desune" " hai"

Ripetono sempre queste parole.

"Sou deus ne" significa " è gisuto ( quello che dici )", e " Hai "è " si" .

Hai significa , si, così che si impara. Ma questa traduzione non vale quando
hai è usato come aizuchi.

Perché aizuchi ha il ruolo di far capire all'altro che tu stai ascoltando, capisci
quello che dice, ma non significa che sei d'accordo.

Quando i giapponesi imparano italiano tendono a dire spesso "si" nella
conversazione, questa è la interferenza del modo di parlare alla giapponese.




Aizuchi formale è "hai", allora quello casual ?



"UN". ( pronunciato spesso "hum" )



Quando mia madre mi chiama al telefono e parla solo lei ( capita spesso )
io dico per 10 minuti solo "hum" e finisce la telefonata...

Una volta mio ragazzo c'era accanto a me quando mi ha chiamato mia madre,
dopo la telefonata mi ha detto " che bella conversazione!"

.. si, davvero ;)



Comunque, quando al telefono per forza usiamo Aizuchi più di quando
parliamo direttamente. Immagino che questo succeda anche nelle altre
lingue, sarà naturale.

Ma quando parlate con i giapponesi, magari cercate di dare un cenno di aizuchi in più
( anche il gesto con la testa ) , che colora il vostro atteggiamento alla giapponese.

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24.3.14

Sono stata al convegno dell'insegnamento a Roma

Settimana scorsa sono stata al convegno dell'insegnamento
della lingua giapponese agli stranieri.
E' stata una esperienza davvero bella e utile, spero di usare
presto le tecniche che ho imparato anche nelle mie lezioni.

Nel convegno, c'era un tema molto interessante a parte la tecnica didattica.

Per chi insegna la lingua giapponese in Giappone, dice che è sempre
problema affrontare la questione di "nihonjin ka (日本人化)”, tradotto
letteralmente, "far diventare come giapponese ".

Quando noi giapponesi parliamo "globalizzazione" fino ad ora si intendeva
di imparare inglese oppure la lingua e cultura delle altre nazioni.
Ma noi insegnanti della lingua, soprattutto chi insegna in Giappone
cercano di insegnare proprio il modo di comportamento alla giapponese
agli stranieri.
E con questo loro vogliono avvicinarsi alla idea di globalizzazione.

Ma ci sono le voci che negano questo atteggiamento perché questo
significa il "nihonjin ka" , che costringe il nostro modo alle persone
che non lo hanno.

In effetti, pensando a me, alla scuola di lingua non ho imparato
il "modo" degli italiani. Pensavo che questo si imparasse con il tempo
e seconda della mia esigenza e anche la voglia.

Ma in Giappone, il paese che ha la cultura e modi di fare così
particolari, insegnare il modo di fare è utile per il bene degli studenti.

Su questo tema noi gli insegnanti soprattuto possiamo focalizzare
il modo di parlare.
Per un esempio piccolo, in giapponese c'è un modo di parlare da donna
e da uomo, delle volte cambiano anche il lessico. E poi delle volte
usare il verbo sbagliato (anche se piccola differenza )
potrebbe sembrare scortese.

Certo, la persona straniera è proprio principiante nella lingua
giapponese i giapponesi cercano di capire cosa vogliono dire davvero, e
raramente prendono male anche se potrebbe sembrare scortese.
Ma quando non è più principiante, potrebbe rischiare di fare
una brutta figura.

Far evitare questo incidente è il nostro lavoro.
Ma, quando "correggiamo" troppo, delle volte capita che sembra uno straniero
parli con 2 personaggi differenti, nella lingua originale e in giapponese.
A me mi è capitato veramente e mi sembrava davvero strano.
( un effetto negativo... )

Quindi, non saprei quale è il meglio ma noi insegniamo il modo di comportamento
alla giapponese ma c'è bisogno anche di comprensione del mondo
da parte dei giapponesi.

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18.3.14

Il suono della lingua

Una volta ho scritto che mi piace molto il suono della lingua italiana.
L'italiano parlato è come un canto.

Ogni tanto penso al suono del giapponese.
E' difficile sapere l'effetto della lingua solo come musica, se tu sei madrelingua.

La lingua giapponese è fatta con gli alfabeti "bidimensionali" cioè come Higragana e Katakana.
Hiragana e Katakana sono gli alfabeti fatti con una consonante e un vocale.
In Hiragana e Ktakana, una consonante e un vocale sono inseparabili.
Questo fatto crea un ritmo originale della lingua.

La poesia giapponese è fatta di ritmo assolutamente musicale.
La idea della poesia è differente da quella occidentale, invece di dare l'importanza alla rima,
si presta attenzione al ritmo.

Sapete che la poesia Haiku ha il ritmo del 4 quarti ?

Le sillabe composte sono
5 7 5 , quando leggiamo una poesia come questa ( Haiku ), è evidente.

furu i   ke ya               kawazu tobikomu   mizu no oto
るいけや♩(pausa)    わずとびこむ ずのおと
5         7       5               ➡️ sillabe
 2 3 4       2  2     3      4           3    2  3  4   ➡️ ritmo 4 quarti

I giapponesi percepiscono i suoni con il ritmo musicale quando si tratta
della poesia. Ma non solo, se si fa attenzione, nella vita quotidiana ci sono
tante cose meno poetiche ( un titolo delle notizie sul giornale etc )
fatte in questo modo per attirare la gente.



Adesso sto leggendo il libro è stato scritto 10 anni fa sul suono della lingua, dice che
ogni suono della consonante c'è l'impressione subliminale che dipende
dalla nostra fisicità della bocca e la faringe.
E la lingua giapponese, soprattutto come il nome degli oggetti
è stato studiato molto su questa impressione.

Per esempio, nonostante noi non usiamo la C nell'alfabeto, ( si usa K )
per la marketing esiste una chiara influenza della lettera C.
Quando pronunciamo la C, in fondo della nostra gola costruisce il piccolo
foro per far uscire velocemente l'aria dalla bocca.
Perciò la C rappresenta :

piccolezza, secchezza, girare, tondo...

E nella lingua indoeuropea, la C ( com ) significa " insieme, comune" quindi
torna anche come senso della parola.

E in Giappone questa C viene usata spesso come l'iniziale del nome di una macchina.
Corolla,
Crown
Camry
Cedric
Civic

E anche nell'altro paese

Citroen
Cevrolet
Corvette
Camaro

Vedete ?

Tutti questi nomi delle macchine famose iniziano con la C, è stato studiato come
l'effetto subliminale del suono.

Il libro racconta che, l'effetto subliminale del suono è universale perché noi umani
quando pronunciamo una consonante facciamo lo stesso movimento della bocca.
Ma io su alcune cose non credo che sia così.

Per esempio, in Giappone la consonante sonora ha quasi sempre l'impressione
di grosso, pesante, cattivo ( in effetti, il libro si intitola, "perché i mostri si chiamano sempre
con la consonante sonora ? ( tradotto letteralmente ) " ), quindi certo che non viene usata all'iniziale
di una ragazza.

Ma in Europa spesso si.

Anche solo da questo fatto si può capire che l'immagine verso un suono viene dai diversi
fattori della cultura.

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13.3.14

White day

Domani, il 14 marzo è White day.
Il giorno bianco..... ? NO NO, il giorno di ricompenso della Valentine day!

Insomma, il san Valentino è il 14 febbraio, per questa festa, il Giappone
ha avuto lo sviluppo molto originale.
Cioè, il giorno di dichiarazione dell'amore, dalle donne agli uomini.

Quindi, regalano i cioccolatini ( nonché il regalo di qualcosa preziosa ) dalla donna
all'uomo che piace, e aspetta la risposta per il giorno del 14 marzo.




Per NOI adulti purtroppo la questione di "amore" diventa sempre più banale
ma ognuno di noi ha passato il momento di "prima volta",
anche nella dichiarazione.

Quando ero a scuola, c'era questo evento di "white day" , dicendo che
" se il ragazzo accetta la tua dichiarazione, ti regala la cioccolata bianca, se no,
una caramella"....

( mah, sembra un episodio di Befana ;))

Credo che si diceva solo nella mia scuola, ma io ci credevo sul serio.


Io.....
Una volta avevo preparato i cioccolatini da regalare, ma alla fine
non c'è l'ho fatta a darglielo..... ero TROPPO timida....

Quindi, non ho nemmeno un ricordo di White day.

Ma gli adulti giapponesi , ormai hanno già dichiarato e la coppia,
comunque una donna aspetterebbe un regalino o la cena fuori, stasera.
( ah, chi non ha ricevuto il regalo al Valentine day, non bisogna regalarle niente, ovvio )

A proposito delle feste, giapponesi sono famosi che non prendono le vacanze,
ma non è proprio vero.
"le vacanze lunghe" che è difficile da prenderle, ma se guardate il calendario
giapponese accorgerete che ci sono tanti festivi nel mese.

Ultimamente il governo hanno deciso di far fare più vacanze al popolo, quindi
da qualche anno i giorni di festa spesso sono attaccati al weekend, spostando
le date.
(Così perderebbe il senso di festeggiare quel giorno, ma, non importa!)

E la cosa bella è che se cade il giorno festivo nel weekend, fanno
il giorno di riposo di lunedì recuperando il giorno di festa!
( che bello, no ? questo anche Italia deve imparare a farlo! )

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10.3.14

Chi sa sa, chi non sa insegna

Oggi ho imparato un nuovo proverbio italiano, bellissimo!
CHI SA SA, CHI NON SA INSEGNA.

--- grazie carissimi colleghi!


L'argomento è venuto fuori perché con i miei colleghi parlavamo della modestia.
Come avevo scritto nel precedente, in Giappone lodarsi è considerato proprio
brutta cosa.
Questo vale non solo a te stesso ma al tuo "gruppo".

Per esempio, se tu parli del tuo fidanzato con i tuoi amici, il tuo fidanzato
è più vicino a te ( diciamo, del tuo gruppo ) rispetto ai tuoi amici.
Quindi non puoi dire che lui è così bravo, intelligente , bello e gentile....

( anche se lo vorresti dire ;P )

Ma con lo stesso fidanzato, se andate dalla famiglia sua, potresti dire
taaaaanto di queste cose perché , lì, lui sta nel gruppo della sua famiglia.
Non il tuo.

Qui cambia anche il modo di chiamarlo.

Se lo chiami sempre con il soprannome oppure con "kun", ( es takeshi kun ),
davanti alla famiglia di lui dovresti dire "san" ( takeshi san ), che è più formale.

Nel tema di "ko so a do " ho scritto che in Giappone c'è la coscienza
di "me e il mio gruppo" e " altro", uno dei esempli è questo.

A proposito della modestia, una collega mi ha chiesto come risponde
un giapponese se gli è stato fatto un complimento.

" come sei bella " ( cosa che si sente dire spesso come un saluto, in Italia.. ;P.. ma
se uno le dice sul serio...?)



Risposta :

Generazione moderna ( includo anch'io! ) " grazie "
Generazione tradizionale " no, non è vero... " ( modestia )

Per dire che non è vero, c'è modo di rispondere, per esempio "no, sono normale, non sono bella"
oppure " no, ho la pelle che non va bene"  " no, solo un trucco !"..

Comunque, personalmente, penso che accettare il complimento degli altri
sia anche un modo carino verso a chi l'ha fatto.


E una cosa bruttissima ma tradizionale ( e per fortuna sta scomparendo ), è anticipare
la modestia :

Prima di regalare una cosa dire " cosa che non è non molto interessante ".
Prima di presentare la moglie " mia moglie è una stupida "

ect...

Ma oggi giorno non si sente quasi mai, sono contenta perché troppa modestia
non fa piacere a nessuno!

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6.3.14

Bellezza ...

Come avevo scritto una volta sul tema del film "La grande bellezza"
mi è piaciuto molto questo film quindi sono contenta che questa volta
abbia vinto l'Oscar.... e

Come avevo scritto in quella occasione, la idea tipica della
bellezza giapponese è Sakura( ciliegio ), che è il simbolo della
fragilità.

La bellezza giapponese non potrebbe essere la rosa, perché  la rosa
è bella ma forte, ha delle spine.. ma invece i fiori di Sakura
sono piccoli e sono molto effimeri, vanno via subito dopo la pioggia o vento.

Queste idee sulla bellezza sono incise nella DNA dei giapponesi perché
la nostra vita in Giappone è sempre sotto il pericolo dei disagi naturali.
In Giappone, per esempio, la pubblicità di una ditta edile ha fatto
una campagna sulle loro case, dicendo " le nostre case durano 100 anni".
Si, per vantarsi del loro lavoro resistente....
In Italia non è strano abitare nelle case di 500 anni fa, 600 anni fa,
ma in Giappone è impossibile.

Invece, pensando alla bellezza estetica, io devo proprio
dire che ho scelto benissimo il paese dove abitare.

Sapete perché?

Ho la carnagione scura e tantissimi capelli.

Queste caratteristiche in Giappone non sono apprezzate per niente,
ma in Italia si!

Le ragazze giapponesi fanno di tutto per non prendere il sole!!
( si vendono anche i guanti lunghi per coprire le braccia quando si mettono
le magliette in estate.... non ho parole )

Mia madre ( che ha la carnagione chiara e fa la massima attenzione
per non prendere il sole ) era disperata quando ero piccola, perché ero scura
dalla nascita come mio nonno e ogni volta che uscivo diventavo più scura.

Invece qui in Italia tutti vogliono essere abbronzati.... anche pagando!!!

Dopo aver avuto le reazioni opposte cambiando il posto dove vivere,
penso proprio che il gusto , che pensi che sia tuo, in realtà sia costruito dall'opinione
della massa anche incoscientemente. E purtroppo è molto difficile che uno non possa
essere influenzato.

Unico modo per essere indipendente, secondo me, VIAGGIARE NEL MONDO...


Ah, poi


Per quanto riguarda me, il colore della mia pelle,

NON ME NE FREGA PROPRIO NIENTE :))))

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3.3.14

KO SO A DO

Oggi faccio un discorso grammaticale ma anche a chi non ha mai studiato
il giapponese potrebbe essere interessate, per sapere la mentalità giapponese
attraverso la lingua.

Psicologicamente, quindi di conseguenza linguisticamente, i giapponesi
separano da parte "mia, nostra" e la parte "non è mia, ne nostra".

La mentalità di "uchi (scritto anche 家casa・内 dentro ) che io e noi "
e il resto che appartiene all'altra persona separa il gruppo usando "onorifico".
Praticamente, tutto ciò che appartiene a me e al mio gruppo deve essere
trattato con modestia.

Quindi, in Giappone non si deve lodare troppo la vostra famiglia e a se
stesso vantandosi delle cose vostre.
Qui in Italia ormai ho capito che un "saluto" vantarsi dei propri figli
ma in Giappone è il comportamento maleducato, e se fa troppo, è ridicolo.

Comunque, dopo questa introduzione, vorrei mettere al fuoco queste parole.

KORE (questo )
SORE ( codesto )
ARE ( quello )
DORE ( quale ? )

Kore è vicino a me, Sore è vicino a te, Are è lontano da tutti.
Queste 3 parole sono i pronomi semplici, ma esistono gli altri
pronomi usando il suono di KO SO A DO.

Konna ( aggettivo per indicare come questo )
Sonna ( aggettivo per indicare quello che ha la persona di fronte )
Anna ( aggettivo per indicare qualcosa che ha qualcuno, non io e tu )
Donna ( aggettivo per chiedere che tipo ? )

La idea è sempre uguale, la parola con KO è vicino a me, SO è vicino a te, A è lontano da tutti,
Do è per la domanda.

Questa teoria, si può applicare anche alla relazione del tempo.
KO è vicino ad ORA, SO è vicino al tempo indicato prima, A è il tempo lontano.

Quindi, nella parola del tempo, per esempio

Korekara ( da questo momento, ora )
Sorekara ( e poi, subito dopo del tempo indicato prima )
Arekara ( dopo quel momento )

Non trovate interessante ?

E quando diciamo di una cosa non troppo bello, si usa la parola A. ( lontano da tutti ).
Per esempio, "Anna hito ( quel tipo di persona) " si usa per parlare male di qualcuno.
Forse, mettendo la "A", si sente meno coinvolto dalla persona dell'argomento ?
Chissa....

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